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Il ruolo cruciale del Preposto alla sicurezza

Tra tutte le figure della Sicurezza, ogni esperto di salute, sicurezza e prevenzione sui luoghi lavoro può testimoniare come quella del Preposto sia probabilmente la più cruciale.

Per una corretta definizione del ruolo del Preposto, citiamo l’art. 2 del D.Lgs. 81/08 che così lo definisce: “…la persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende all’attività lavorativa e garantisce l’attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori”.

Il Preposto è figura che, contrariamente a quanto talvolta si pensa, non va nominata sulla base di una trattativa o previa accettazione del lavoratore, ma va piuttosto identificata e designata dal Datore di Lavoro sulla base dell’effettivo inquadramento organizzativo, e che per natura della sua posizione spesso si trova “tra incudine e martello” ovvero in una situazione di pressione nella quale si trova a gestire sia le richieste dall’alto (legate alla sicurezza, ma anche di tipo produttivo) sia le problematiche e le richieste dei lavoratori che supervisiona.

Vale la pena anche ricordare come il Preposto dal 2021 sia chiamato ad adempiere a nuove norme, le quali sostanzialmente ne hanno aumentato in maniera significativa le responsabilità.

I compiti del Preposto sono così riassumibili:

  1. sovrintendere e vigilare sull’osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione;
  2. in caso di rilevazione di comportamenti non conformi alle disposizioni e istruzioni impartite dal datore di lavoro e dai dirigenti ai fini della protezione collettiva e individuale, intervenire per modificare il comportamento non conforme fornendo le necessarie indicazioni di sicurezza.;
  3. In caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite o di persistenza dell’inosservanza, interrompere l’attività del lavoratore e informare i superiori diretti;
  4. dovrà interrompere, se necessario, l’attività in caso rilevi deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e segnalare le non conformità rilevate;
  5. verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;
  6. richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;
  7. informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;
  8. astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;
  9. segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;
  10. in caso di rilevazione di deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e di ogni condizione di pericolo rilevata durante la vigilanza, se necessario, interrompere temporaneamente l’attività e, comunque, segnalare tempestivamente al datore di lavoro e al dirigente le non conformità rilevate;

Il Preposto ha quindi un ruolo di notevole rilevanza e responsabilità, che richiede competenze sia tecniche, sia organizzative che trasversali.

Proprio per questo le organizzazioni devono metterli in condizione si espletare al meglio il loro ruolo, fornendo adeguati strumenti organizzativi (procedure, documentazione di supporto etc.) e, cosa più importante, cultura, consapevolezza e competenze anche e soprattutto trasversali.

In base a ciò risulta decisivo il ruolo della formazione: in particolare quella per i Preposti dovrebbe essere frequente (il prossimo Accordo Stato-Regioni porterà la scadenza massima degli aggiornamenti da 5 a 2 anni), qualitativa e “varia”, nel senso che dovrebbe consistere sia in aggiornamenti tecnico – procedurali che nello sviluppo di competenze trasversali, quali comunicazione, leadership, consapevolezza situazionale, capacità di cooperazione.

Quello sui Preposti è davvero un a buon investimento: l’efficacia del loro lavoro come poche altre cose può fornire un notevole miglioramento della sicurezza in azienda.

 

A cura di Francesco Menegalli