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Open Data INAIL: i dati dei primi 5 mesi del 2023

Sul sito dell’INAIL, nella sezione Open Data, è stato pubblicato il dossier con i dati analitici delle denunce per infortunio e di malattie professionali presentate all’istituto da inizio anno fino a maggio 2023. Sono disponibili, al fine di paragonare i dati e di avere un quadro generale più chiaro, i dati del 2022 che si riferiscono allo stesso periodo preso in esame.

Gli open data sono quindi parziali e provvisori, è necessario leggerli ed interpretarli con le dovute cautele in quanto, per quantificare il fenomeno, bisogna attendere i dati totali dell’anno 2023 in particolare nei casi di infortunio mortale e la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario che consegue ad ogni denuncia.

Nei primi cinque mesi di quest’anno si registra, rispetto all’analogo periodo del 2022, una riduzione delle denunce di infortunio (dovuta quasi del tutto al minor peso dei casi di contagio da Covid-19), un aumento di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali.

DENUNCE DI INFORTUNIO

Le denunce di infortunio presentate all’INPS al 31 maggio 2023 sono state 245.857, in calo del24,1% rispetto alle 323.806 del 2022. A livello nazionale i dati ci dicono che nei primi 5 mesi dell’anno c’è stato un decremento dei casi di infortunio in occasione di lavoro (da 290.283 del 2022 ai 210.234 del 2023 ovvero -27,6%) mentre si registra un aumento del 6,3% dei casi in itinere, nel tragitto casa lavoro (da 33.423 del 2022 ai 35.623 di quest’anno).

I settori in cui si fotografa un decremento delle denunce riguardano in primis industria e servizi che registra -29,9% ( dai 263.242 casi del ’22 ai 184.445 del ’23) a seguire il settore sanità e assistenza sociale (-75,2%).

Dal punto di vista della distribuzione sul territorio nazionale delle denunce si registra un calo in tutto il paese: 30,9% al sud, 30,1% nelle isole, 27,2% nel nord-ovest, 23,7 al centro e 16% nel nord-est.

CASI MORTALI

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate al 31 maggio 2023 sono state 358, 6 in meno rispetto al 2022 con un calo del 1,6%.

In verità analizzati più da vicino, i dati, seppur provvisori al 31 maggio ’23, ci dicono che sono calati i casi di morte in itinere ( scesi da 96 a 87) mentre sono leggermente aumentati i casi di morte in occasione di lavoro ( da 268 a 271). Inoltre il calo registrato è legato solo alla componente femminile i cui casi mortali sono scesi da 47 a 27 mentre sono aumentati i casi di morte maschili da 317 a 331.

Per quanto riguarda la territorialità, è presnete un calo nell’area del nord-est ( da 86 a 77), al sud (da 73 a 68), al centro ( da 77a 74) mentre si è verificato un aumento purtroppo nel nord-ovest (da 100 a 108 casi).

DENUNCE DI MALATTIA PROFESSIONALE

Le denunce di malattia professionale registrate dall’INAIL al 31 maggio 2023 sono state 31.346, ovvero 5.753 rispetto allo stesso periodo del 2022 con un incremento del 22,5% dei casi.

I settori più coinvolti sono stati quello dell’industria e servizi con una crescita del 22,3% dei casi (da 21.029 del 2022 a 25.711 casi del 2023), e l’agricoltura con un aumento del 23% dei casi (da 4.343 del 2022 ai 5.343 del 2023.

In ottica di genere si rilevano 3.966 casi, ovvero il 20,9% in più, di malattia professionale denunciata dai lavoratori (da 18.894 del 2022 ai 22.950 del 2023), mentre sono 1.787 i casi in più, 27% quindi, denunciati dalle lavoratrici ( da 6.609 del 2022 agli 8.396 del 2023.

Le patologie che interessano l’apparato osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano ad essere le prime tre malattie professionali denunciate.

Fonte INAIL

A cura di Francesco Menegalli